STORIE

LE PRIME IMMAGINI

le prime immagini realizzate dai nostri fotografi locali con le tecniche e i formati del tempo, le Carte De Visite  (CDV)

   Le prime fotografie che si diffusero ampiamente furono le Carte De Visite, così chiamate in onore alla loro provenienza francese,  dove nacquero verso la metà dell’ottocento e furono caratterizzate da un piccolo formato (circa 6x10 cm), comodo perché tascabile e dedicate proprio allo scambio di immagini tra persone; praticamente le antesignane dell’odierno biglietto da visita (foto 1)
   La novità della fotografia e la convenienza di un prodotto in grado di assolvere la funzione di strumento di identificazione e riconoscimento sociale decretarono subito il successo delle CDV.
   La borghesia in ascesa vi trovò un’ efficace soluzione al desiderio di affermazione di classe, ma comunque tutti coloro che potevano permetterselo vollero farsi ritrarre in modo di donare poi a conoscenti o amici una copia del proprio ritratto
   Erano formate da un supporto resistente con l’immagine fotografica sul davanti e in basso il nome dell’artista fotografo (foto 2). Sul retro invece era ben evidenziata la pubblicità dello studio fotografico, con l’indirizzo, il logo della ditta ed eventuali benemerenze del fotografo per esposizioni o premi ricevuti (foto 3). In particolare si evidenziavano bene le attività svolte, come ”Studio Fotografico e Pittorico” perché  spesso molti provenivano dal mondo della pittura (e per questo, non raramente le CDV venivano “tinte” a mano). 
   Le prime CDV di Cameli infatti tenevano a precisare, vicino alla scritta “Stabilimento Fotografico”  che si effettuavano anche “Ritratti in Acquerello e Matita” questo ovviamente per assicurarsi una clientela la più eterogenea possibile qualora la sola e nuova attività fotografica non avesse avuto successo. All’epoca San Benedetto del Tronto figurava come succursale della sede romana in Via del Tritone  (foto 4)
   Inoltre si teneva a precisare se lo studio era prettamente “ A Luce Artificiale” oppure anche “A Luce Naturale”.  
Giuseppe Sgattoni (foto 5), figlio di Rosina Cameli  sorella del Cesare Cameli precursore dei nostri fotografi, scelse infatti di trasferirsi da San Benedetto del Tronto a Teramo, proprio per impiantare fuori città un grande studio, ricco di ampie vetrate, che potesse usufruire di un’ottima luce naturale durante tutto l’arco della giornata. Diventerà così la più importante attività fotografica del teramano (Studio Sgattoni-Lagalla )  che porterà avanti per tutta la vita con la consorte Elda Lagalla anche lei nativa di San Benedetto del Tronto.
   Il successo delle Carte de Visite dilagò rapidamente in tutto il mondo e portò  a realizzare i primi album di famiglia contenenti ritratti di familiari, amici e conoscenti diventando così una specie di “Atlante familiare” che permetteva il riconoscimento reciproco di legami, ruoli e identificazioni sociali. Simpatiche poi le dediche o le scritte curiose che spesso si trovano sulle stesse (vedi foto 6 - CDV del fotografo Giovanni Cameranesi “Olga dove vai con questa pettinatura alla garçon ?”)  
   Rappresentano inoltre il primo grande esempio di collezionismo della fotografia e se vogliamo anche di marketing commerciale dell’immagine essendo da sempre, gli album, molto apprezzati e ricercati dai collezionisti. Questo purtroppo ha comportato e comporta spesso una dispersione dissennata di un patrimonio storico, che potrebbe essere un valore inestimabile per una famiglia e anche per una città.
   Prova ne sono le immagini delle foto 07 e  08  di Cesare Cameli con testo sul retro precisante i soggetti, certamente della nostra zona, Virginia Marconi e Gianni Marconi  e recuperate dallo scrivente in un mercatino dell’usato di Ravenna. Come pure la CDV della foto 09 di Silvio Baffoni, padre di Carlo, risalente a quando i Baffoni avevano una filiale a Senigallia, recuperata sul mercato on-line di  eBay
   L’uso delle CDV comunque ebbe una vita relativamente breve perché già verso il 1860 la richiesta incomincia a flettere a favore del formato “Cabinet” (Gabinetto/Studio) di misura sensibilmente più grande, 11x16 cm, più leggibile e di
maggior effetto. 
   Entrambi questi formati però resistettero fino al primo decennio del 1900 per cedere infine il passo ai formati “Cartolina”  da 9x13  e 10x15 cm.

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(2) LA STORIA ATTRAVERSO LE FOTOGRAFIE
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1898 – L’ALLUVIONE. Il 6 luglio 1898 il torrente Albula esondò, rovinando in maniera irreparabile la vecchia chiesa di Santa Maria della Marina. Dopo quell’alluvione inoltre la borgata rurale “Madonna della Pietà”, nota anche come “borgo Trevisani”, prese il nome con cui la conosciamo oggi di “Ponterotto”, proprio perché la forza delle acque ruppe il ponte che si trovava lì. Quell’evento fu la spinta per accelerare i lavori che portarono all’inaugurazione, nel 1908, della chiesa della Marina. L’alluvione infatti aveva completamente indebolito la struttura della chiesa, (allora situata nell’attuale piazza Battisti, all’imbocco di via Crispi) e la stessa l’anno seguente fu abbattuta del tutto per essere ricostruita dove si trova attualmente. (foto realizzate dal Chirugo Dr. Gaetano Mazzoni di Roma dalla finestra della famiglia Rocchi – Fotocollage da tre immagini di Gianfranco Marzetti)

1906 - PRONTI ALL’ARGANO. L’argano serviva per tirare a secco le grosse paranze. Era pertanto necessario uno sforzo collettivo ben sincronizzato. Il ritmo veniva dato da due “zautte” che cantavano strofe popolari. All’argano lavoravano “i zautte” mentre i marinai della paranza a bordo scuotevano le sartie per imprimere movimento allo scafo al fine di agevolare le operazioni di ritiro.(foto U. Traini)

1924 – nasce l’U.S.S. Unione Sportiva Sambenedettese.  Nella foto, in piedi: Luigi Bastia, Federico Zazzetta, Guido Sorge, Tommaso Marchegiani, Giuseppe Camiscioni; in ginocchio: Elpidio Rossi, Achille Lupidi, Diego Santori; seduti: Francesco Sciocchetti, Antonio Santori, Mario Mandolini

1932 – IL 18 settembre 1932  ebbe luogo la PRIMA SAGRA DEL PESCE in occasione della visita di Ferdinando di Savoia figlio di Tommaso di Savoia cui era stato intitolato il Lungomare che poi diventerà Viale Buozzi. Alla frittura uno dei Troli, commercianti di pesce e organizzatori della manifestazione. (foto U. Traini) 

1934 - I campi da tennis a fianco della PALAZZINA AZZURRA. Inizialmente concepita come 
sede del Club del Tennis e del Circolo Forestieri, la Palazzina sorgeva in mezzo a due campi da tennis e aveva davanti un piazzale per il ballo e lo skating. Il piano terra del padiglione ospitava la hall con il bar, un salotto e una veranda da cui poter osservare le partite. Inoltre vi erano altri  due salotti con vista mare. (foto U. Traini) 

1943 - I bombardamenti . Un edificio semidistrutto. La nostra città subì 127 bombardamenti aerei e 5 navali. Il primo avvenne il 12 ottobre 1943. Uno dei più drammatici fu quello del 27 novembre 1943. (foto C. Baffoni) 

1953 CARNEVALE STORICO SAMBENEDETTESE. Nella foto il famosissimo carro Papaveri e Papere della seconda edizione del 1953 a cui parteciparono ben otto grandissimi carri e tre gruppi mascherati provenienti dall’Ascolano e dal Teramano. Un’importante manifestazione ricca di molti premi alla pari di quelle di Viareggio, Fano e Rimini. (foto U. Traini)

1956 - FARO STORICO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Costruito nel 1956  questo faro ha iniziato a rischiarare le notti dal 1957 ed è stato realizzato  al centro dell’area portuale. Prima della sua realizzazione il riferimento per i marinai era il Torrione accompagnato dal suono delle campane. Questo faro è il più importante e il più potente del tratto di costa che va da Ancona a Ortona e domina tutto dall’alto dei suoi 31 metri. Una torre cilindrica che si staglia verso il cielo e proietta raggi di luce bianca fino a 32 miglia nautiche.